Scuole private, arrivano 1.500 euro: chi può richiedere il nuovo voucher previsto in manovra 2026

Scuole private, arrivano 1.500 euro: chi può richiedere il nuovo voucher previsto in manovra 2026

Matteo Casini

Novembre 22, 2025

Davanti ai cancelli delle scuole paritarie si scambiano moduli e ricevute, mentre dentro gli uffici si ragiona su numeri e priorità. In Parlamento è tornata in discussione una misura che promette di alleggerire la spesa delle famiglie: un voucher da 1.500 euro destinato a chi sceglie gli istituti paritari. La proposta, inserita sotto forma di emendamenti alla manovra 2026, mette sul tavolo questioni pratiche ma anche concetti costituzionali come il diritto all’istruzione. Un dettaglio che molti sottovalutano è come cambiano le scelte delle famiglie quando il costo diretto diminuisce.

Il contenuto dell’emendamento e chi potrebbe beneficiarne

La proposta prevede un contributo di 1.500 euro per famiglia, riconosciuto a chi presenta un Isee inferiore a 30.000 euro e iscrive uno o più figli in scuole paritarie. Secondo il testo dell’emendamento, pubblicato nelle bozze parlamentari, l’obiettivo è sostenere le famiglie con redditi medio-bassi che optano per istituti non statali. La platea precisa sarà definita in fase di conversione della manovra, ma la soglia Isee indica un criterio economico chiaro che mira a contenere la spesa pubblica.

Scuole private, arrivano 1.500 euro: chi può richiedere il nuovo voucher previsto in manovra 2026
Scuole private, arrivano 1.500 euro: chi può richiedere il nuovo voucher previsto in manovra 2026 – altridove.it

Il costo stimato della misura è di circa 20 milioni di euro, cifra che entra nel computo complessivo del bilancio statale e che i tecnici valutano alla luce di compatibilità con altri capitoli di spesa. Chi osserva il dibattito parlamentare nota che l’erogazione dovrebbe avvenire tramite convenzioni o mediante canali amministrativi già attivi per altri bonus scolastici. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la differenza tra domanda nelle aree metropolitane e nei territori più piccoli, dove le paritarie hanno ruoli diversi.

La misura contiene anche elementi pratici: certificazioni Isee aggiornate, procedure di controllo per evitare duplicazioni con altri sussidi e possibili vincoli sulla destinazione del contributo. Restano aperte questioni operative, come il momento dell’erogazione (alla prima iscrizione o in corso d’anno) e l’eventuale estensione a servizi connessi alla frequenza. Lo stesso emendamento lascia margini di interpretazione che saranno chiariti in commissione.

Perché riapre il confronto sul finanziamento pubblico e il ruolo delle scuole

Il ritorno del voucher riaccende il dibattito sul rapporto tra finanziamento pubblico e scuole non statali in Italia. Da un lato, chi sostiene la proposta parla di libertà di scelta educativa e di sostegno concreto alle famiglie; dall’altro, critici e rappresentanti del mondo pubblico segnalano rischi di frammentazione del sistema e di diseguaglianza nell’accesso all’istruzione. Il tema tocca nodi centrali della politica scolastica: livello di offerta, qualità dell’insegnamento e trasparenza nella destinazione dei fondi.

Per valutare l’impatto reale servono dati sulle iscrizioni alle paritarie nelle diverse aree e sulle risorse già destinate a istruzione e servizi sociali. Secondo alcune analisi di settore, interventi simili possono modificare il comportamento familiare, ma l’effetto dipende anche dalla presenza di alternative pubbliche prossime e dalla capacità delle scuole di assorbire eventuali aumenti di domanda. Un fenomeno che in molti notano solo in certi periodi dell’anno è la concentrazione delle richieste nelle scuole più richieste, che può accentuare la competizione territoriale.

Nel confronto parlamentare si pesano pertanto valori costituzionali e vincoli di bilancio: la proposta da 20 milioni di euro verrà esaminata insieme ad altre priorità della manovra. I prossimi passaggi decisionali diranno se il voucher rimarrà nei testi finali e con quali limiti operativi. Alla fine, più che di slogan, si discuterà di numeri, procedure e conseguenze per le famiglie e per il sistema scolastico: un aspetto concreto che molte famiglie stanno già valutando nella scelta dell’iscrizione dei figli.